Stare nelle nostre case tutto il giorno non era proprio un’abitudine che ci apparteneva. I cambiamenti portati dal lockdown ci hanno fatto, obbligatoriamente, riscoprire un mondo che era un semplice rifugio per noi.
Con il passare dei giorni abbiamo capito che era quella la realtà con la quale avremmo dovuto imparare a confrontarci e convivere. Da quel momento in poi abbiamo iniziato una più o meno lunga strada verso l’abitudine, ma non subendo la nostra nuova dimensione. Abbiamo deciso di modellarla a nostra immagine per migliorare la convivenza con questa.
Lo abbiamo fatto come mai prima d’ora, perché dall’inizio della pandemia eravamo consapevoli che le 4 mura di casa non ci erano mai “appartenute”. I cambiamenti più evidenti quali sono stati? Come abbiamo deciso di trasformare l’ambiente di casa per convivere con una realtà, a tutti gli effetti, inedita? Abbiamo raccolto 5 idee che secondo noi hanno segnato e segneranno uno spartiacque tra la casa di prima e quella di ora.
I cambiamenti in casa dopo il Coronavirus
Per “cambiamenti” intendiamo le scelte di design e arredamento che migliorano la vita in casa. In questo momento vissuta più che mai all’interno delle 4 mura. Ecco, allora, le soluzioni che più di altre stanno modificando gli spazi delle nostre abitazioni.
Più spazio “personale”
Ormai ci eravamo abituati a una convivenza negli spazi di casa limitata. Le giornate a lavoro erano lunghe e gli unici momenti di condivisione, in mezzo alla settimana, erano quelli dei pasti e nella zona notte.
Il virus ha cambiato velocemente questa regola e adesso, soprattutto per le famiglie più numerose, lo spazio personale è diventato fondamentale. Molti progetti di ristrutturazione case erano studiati con la presenza di ampi spazi. I cosiddetti open space sono ormai quasi la norma.
Un cambiamento decisivo può essere rappresentato dalla scelta di creare, invece, ambienti più raccolti e intimi, dove ognuno di noi possa isolare sé stesso. Degli spazi dove hobby e relax possano essere vissuti come un momento di raccoglimento personale.
Poco assonanti, in questo senso, sono le stanze uniche per bambini, soprattutto quando si è obbligati a una convivenza forzata. Meglio piccoli ambienti separati, dove i più piccoli possano passare momenti della giornata senza dover per forza adattare le proprie regole di convivenza alle necessità dell’altro.
Oppure, può rivelarsi vincente la scelta di ricavare un angolo lettura lontano dalla zona living, quella di maggior passaggio. Poco importa se bisognerà “fare i turni” per poter vivere questi spazi. L’importante è che ci siano piccoli momenti che permettano riflessione e raccoglimento. Magari lontani (anche se per poco) dalle faccende di casa o dalle richieste dei più piccoli.
Insomma, un modo di ripensare l’architettura stessa di un appartamento o di una casa isolata. Scegliendo stili più vicini alla tradizione, rispetto allo sfruttamento di ampi spazi con poche pareti.
Nuovi spazi dedicati all’igiene
L’igiene personale è stato uno degli argomenti più dibattuti durante questo periodo di lockdown. Improvvisamente, piccoli gesti quotidiani di una naturalità disarmante, sono diventati pericolosi sistemi per la propagazione del virus.
Allora, in quale ambiente della casa, se non cucina e bagno, questi gesti possono davvero diventare pericolosi?
Proprio partendo da questo ragionamento ecco che nascono le idee per le necessarie modifiche architettoniche da apportare a questi ambienti. Innanzitutto sulle pareti di queste stanze, cercando di favorire l’utilizzo di piastrelle e mattonelle invece della semplice tinta a muro.
Cucina e bagno sono stanze ad “alto livello di traffico” e pulire superfici tinteggiate è impossibile. Ecco perché l’ideale è la scelta delle superfici dure vicino ai sanitari e lavelli. Porcellana e ceramica smaltata.
Soluzioni semplici e nemmeno troppo costose, ma un ulteriore step potrebbe essere fornito dalla domotica. La presenza di rubinetti “no-touch”, ad esempio, potrebbe essere la scelta giusta per un’igiene meno dispendiosa. Questo soprattutto per quanto riguarda il tempo che si può impiegare nel pulire lavelli di bagni e cucina.
Dopotutto questa è una buona idea rispetto a qualsiasi tipo di emergenza. Non serve necessariamente una crisi sanitaria per favorire le scelte che migliorino la fruizione dell’igiene personale in casa.
Si torna a cucinare
Indubbiamente, insieme ai “cantanti da balcone” e ai menestrelli improvvisati, quella delle ricette online è stata la pratica più abusata di questo lockdown. Questi semplici esperimenti, tuttavia, hanno mostrato una cosa molto importante.
Hanno mostrato, cioè, che non siamo attrezzati alla meglio se proprio vogliamo improvvisarci chef di rango. Non è una questione di ingredienti o di strumenti da cucina per impasti o cose del genere. È proprio una questione logistica che coinvolge gli spazi organizzati della cucina stessa. Ormai ci siamo abituati a cucinare poco per pochi. In famiglia si sta tutti insieme solo il fine settimana. Ma cosa accade quando, per legge, si è obbligati a stare in casa? Contenitori piccoli che non possono nutrire adeguatamente tutta la famiglia.
In questo senso, il cambiamento epocale lo porterà il ritorno della dispensa. Con ambienti dedicati a conserve e forniture che diano la possibilità di poter essere sempre forniti, senza sentirsi obbligati a improvvisare il pranzo o la cena.
Insieme a queste, grande spazio lo avranno anche tutti quegli elettrodomestici utilizzati per la preparazione di ricette specifiche. Uno dei grandi ritorni di questo lockdown è rappresentato proprio dalla macchina del pane. Protagonista, suo malgrado, di improvvisazioni, ottime riuscite e grandi disastri finiti in rete.
Ufficio in casa
Sono da poco iniziati (sul serio) i fantastici anni dello smart working e del remote working. Questo non significa poter lavorare comodamente da casa sotto le coperte del proprio letto o nella vasca da bagno.
Per poter portare avanti il proprio lavoro quotidiano abbiamo bisogno, fondamentalmente, di 2 cose:
► un ambiente abbastanza formale da ricordare un ufficio
► zero distrazioni
Durante questo lockdown avrai sicuramente improvvisato. Avrai trasformato le tue stanze di casa inutilizzate o dedicate a ospiti e hobby in uffici temporanei. I prossimi mesi potrebbero richiedere uno sforzo ulteriore e la trasformazione potrebbe diventare definitiva.
Come adattare una stanza di casa a vero e proprio ufficio?
Dipende dalle misure della stanza. Ma, ipotizzando l’immediata necessità, non possiamo non immaginare che questo sia un ambiente ristretto che deve essere funzionale. A meno che non abbiate intenzione di trasformare il soggiorno nel vostro ufficio, l’ambiente perfetto potrebbe essere una stanza come ripostiglio o un angolo in un corridoio.
Insomma, tutte soluzioni che vi obbligheranno a scendere a compromessi per quanto riguarda l’arredamento. La parola d’ordine è “fluidità”. Nel senso che bisognerà adeguare gli ambienti senza “rovinare” il design.
A questo punto fai affidamento su pezzi d’arredo decorativi che possano essere utili ma che non rovinino l’impatto su un ambiente. Una scrivania che inizialmente avevi scartato tra gli acquisti per l’arredamento della casa nuova, potrebbe improvvisamente tornarti utile.
Senza fare troppo caso all’eleganza e se non hai particolari necessità di spazio, ecco che un tavolo a muro potrebbe rivelarsi ideale per il proprio lavoro. Questo tipo di soluzioni sono immediate e anche se possono sembrare poco attinenti al design di casa tua, hanno poco impatto.
Il ritorno delle “mudrooms”
E non sarebbe un ritorno da poco. Le “mudrooms”, letteralmente “stanze del fango”, sono delle stanze situate vicino all’ingresso di casa. Una sorta di ripostigli occasionale dove ci si può letteralmente “spogliare” di tutti gli abiti che durante la giornata possono aver attirato sporcizia e germi.
La stanza perfetta che rappresenta anche un bel cambio di abitudini soprattutto per il nostro paese. Un po’ alla “giapponese”, quando tornando a casa ci si toglie le scarpe per indossare i classici sandali locali. È un’immagine che abbiamo ben presente.
La mudroom potrebbe avere la stessa identica funzione e rappresentare un ottimo compromesso, soprattutto quando si attendono ospiti nei periodi invernali. Attenzione perché non è detto che questa debba essere una vera e propria stanza. Sarebbe sufficiente adeguare anche un armadio nelle vicinanze dell’ingresso a questa funzione e pulirlo più spesso rispetto ad altri complementi.
Cappotti, sciarpe, cappelli, guanti e, perché no, anche scarpe possono trovare la loro collocazione principale durante le serate con ospiti o familiari che arrivano da lontano.
Quest’ultimo è sicuramente tra i cambiamenti più curiosi, soprattutto perché permette di giocare molto con fantasia, stile e design della propria casa.
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