Oggi ci ritroviamo per cercare di capire se è vero che un quadro chiaro e preciso su quali tasse si pagano sulla prima casa è sempre più complicato da trovare? Vogliamo aiutarvi a districarvi in mezzo a quella che per molti è diventata una vera e propria giungla. Abbiamo deciso di farlo concentrandoci su argomenti ben precisi che andremo a sviluppare con chiarezza, e cioè:
- Quali sono le tasse sulla prima casa;
- tasse acquisto prima casa;
- tasse proprietà della prima casa;
Con capacità di discernimento logico possiamo facilmente intuire come siano questi, effettivamente i temi più importanti da chiarire. Esistono tasse da pagare per l’acquisto della prima casa e tasse da pagare per la proprietà della prima casa.
Quali sono le tasse sulla prima casa
È possibile definire le tasse sulla prima casa in base a due diversi momenti del processo di acquisto: quello, appunto, dell’acquisto e quello della proprietà. Il primo è caratterizzato da imposte che è obbligatorio pagare per poter regolarmente procedere all’acquisto. Il secondo, invece, è quello relativo al pagamento delle imposte annuali note come tasse municipali.
Quali sono le tasse all’acquisto della prima casa? Il nostro paese ha un concetto molto ampliato per quanto riguarda le parole “prima casa”. Questo concetto risulta così approfondito in ragione delle numerose eccezioni che contribuiscono a definirlo.
Senza approfondire troppo possiamo definire come prima casa quell’immobile che non appartiene alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Altre particolarizzazioni tornano utili per delimitare il campo di azione del cosiddetto “bonus prima casa” che consente un sostanzioso risparmio sulle tasse da pagare.
Nel quadro più generale spese acquisto prima casa rientra il pagamento dell’imposta di registro, di quella ipotecaria e di quella catastale. A queste va aggiunto, in determinati casi, il pagamento dell’IVA. Un quadro ben preciso relativamente a queste imposte lo abbiamo già delineato in maniera efficace quando abbiamo parlato in generale di quali sono le tasse sulla casa.
Una volta entrati in possesso dell’immobile inizia un altro regime di tassazione che è quello continuativo e non “una tantum” che caratterizza l’acquisto dell’immobile. In questo caso entra in gioco il comune di residenza, ovvero quello dove è situato l’immobile acquistato e adibito a prima casa.
A questo livello rientrano le tasse che confluiscono nello IUC, cioè l’Imposta Unica Comunale, che raccoglie Imu, Tasi e Tari. Di seguito analizzeremo tanto la tassazione per l’acquisto dell’immobile, quanto quella per il possesso e lo sfruttamento dello stesso.
Tasse acquisto prima casa
L’acquisto della prima casa e le tasse da pagare su questo procedimento sono stati oggetto, per anni, di una vera e propria “guerra elettorale”. Continuano ad esserlo anche oggi, ma con l’introduzione del “bonus prima casa” si è delineata una situazione più stabile.
Chi acquista una casa e la adibisce a propria abitazione principale deve pagare:
- imposta di registro;
- imposta catastale;
- imposta ipotecaria.
A queste tre imposte va aggiunta l’IVA, ma solo in determinati casi, cioè quando l’acquisto avviene direttamente da azienda soggetta a IVA o dal costruttore. Questo obbligo, invece, decade se l’acquisto si concretizza con un privato. In quale misura questa imposta deve essere corrisposta nel caso in cui l’acquisto si effettui dal costruttore o da azienda soggetta a IVA?
La tassazione regolare prevede il 22% sul valore dell’immobile se questo è considerato di lusso. In altri casi la tassazione è del 10% e, con l’introduzione del “bonus casa”, è ridotta al 9%.
Tanto l’imposta di registro prima casa, quanto quella ipotecaria e quella catastale corrispondono al valore di 200 euro. A questo punto andiamo ad analizzare le imposte per quanto riguarda l’acquisto casa da privato. In questo caso l’IVA non è contemplata, ma rimangono le tre imposte, di registro, catastale e ipotecaria.
L’imposta ipotecaria e quella catastale hanno un valore di 50 euro l’una. L’imposta di registro usufruisce dei vantaggi del bonus casa e, invece del 9%, è fissata sul 2%. Una volta acquistato l’immobile bisogna imparare a gestire costo e tempistiche di quelle che sono le imposte comunali.
Tasse sulla proprietà della prima casa
La situazione è piuttosto classica: avete appena comprato casa e volete sapere quali sono le tasse che si pagano annualmente su questa. È utile chiarire sin da subito che le tasse sulla proprietà riguardano in maniera specifica il territorio sul quale la casa si trova. Ecco perché queste vengono applicate, modulate e riscosse dal comune in cui si trova la casa e nel quale avete residenza.
Oggi, questo “pacchetto” di tasse è noto con l’acronimo IUC che sta per Imposta Unica Comunale. A comporre il pacchetto sono Imu, Tasi e Tari. Il caso imu prima casa va distinto rispetto agli altri due esborsi, in quanto non viene corrisposta da tutti i possessori di prima casa, ma da casi specifici legati alla tipologia di prima casa.
Le altre due imposte, invece, devono essere versate da tutti i proprietari di un immobile, facendo comunque riferimento a un regime agevolato in alcuni casi. Relativamente all’Imu, abbiamo già prodotto un contenuto utile per imparare a conoscerne meglio caratteristiche e numeri, ma anche la sua evoluzione, con la nuova Imu, in questo articolo.
Anche Tasi e Tari sono state approfondite con dovizia di particolari nell’articolo. Per questo motivo ci limiteremo a descriverne le caratteristiche principali. La Tasi è la Tassa sui Servizi Indivisibili. È un contributo fondamentale per il comune, perché consente di sviluppare le attività di manutenzione e aggiornamento degli spazi pubblici.
La Tari è la Tassa sui Rifiuti e coinvolge tanto la prima casa quanto altre strutture (come i terreni e le aree scoperte) che producono rifiuti. Questa imposta è indispensabile per il funzionamento stesso della raccolta dei rifiuti, in quanto permette lo sviluppo e la continuazione del servizio.
Federico Soraci
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