Gruppo Soraci Immobiliare

Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo articolo sul mondo immobiliare!

Oggi andremo a parlare di cointestazione di mutui e le varie casistiche che comprendono.

Siete pronti? Bene, allora buona lettura!

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Innanzitutto, cosa è un mutuo cointestato?

Un mutuo si dice cointestato quando due o più persone sottoscrivono lo stesso finanziamento ipotecario, prendendosi la responsabilità di rimborsare tutte le rate fino a che il debito non sarà del tutto estinto.

Il caso più comune lo troviamo nel mutuo cointestato da due coniugi che comprano la loro casa insieme per conviverci. In ogni caso, non vi è nessun vincolo di parentela per cointestare un mutuo: ipoteticamente, anche due migliori amici potrebbero farlo!

Inoltre, capita sempre più spesso che siano le banche stesse a chiedere una cointestazione, soprattutto se chi richiede un mutuo non è del tutto stabile, economicamente parlando.

Ed è proprio in questi casi che dovete stare bene attenti. Vediamo perché.

Come avrete ben capito, la cointestazione di un mutuo è una garanzia per la banca che concede un prestito, in quanto una volta avvenuta la cointestazione, si parla di obbligazione solidale: ovvero la banca può pretendere da ognuno dei coobbligati il pagamento della totalità del debito e l’adempimento di uno libera l’altro (art. 1292 c.c.). Questo tipo di solidarietà permette al creditore (la banca) di tutelarsi in caso di mancato adempimento di una delle parti (Cass. civ., Sez. III, n. 19150/2005).

In pratica, se due coniugi cointestano un mutuo e successivamente si separano e uno dei due decidesse di smettere di continuare a pagare le rate, la banca ha il diritto di ottenere il pagamento da una delle due parti.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

E’ necessario, in ogni caso, distinguere i vari casi:

  • Separazione: in caso di separazione, la coppia risulta ancora legata dal matrimonio, quindi di fatto non vengono meno i vincoli familiari. Questo significa che, in caso entrambi continuino a pagare le rate del mutuo per la prima casa, sarà sempre diritto di entrambi detrarre gli interessi passivi. Se entrambi concordano nel continuare a pagare il mutuo, nulla cambia anche a livello di detrazioni. I problemi nascono se uno dei due non intende più pagare. In tal caso, le soluzioni sono diverse. Se le parti sono d’accordo, l’immobile può essere venduto e il mutuo estinto. Oppure, se si ha la liquidità sufficiente, si può estinguere il finanziamento in anticipo e decidere successivamente il destino della casa.
  • Divorzio: i due coniugi per legge risultano estranei, quindi per colui che non abiterà più nella casa il diritto a detrarre gli interessi passivi verrà meno.Intervenuta una sentenza di divorzio, uno dei due coniugi potrebbe non voler più continuare a pagare il mutuo per una casa dove non può più abitare, soprattutto se viene assegnata in esclusiva ad uno dei due coniugi, e può farlo utilizzando le agevolazioni prima casa. A questo punto ci si può muovere in diversi modi per liberarsi del mutuo indesiderato. Se non si vogliono noie burocratiche e manca poco alla fine del contratto di mutuo, cosa fare? Una possibilità è continuare a pagare entrambi il mutuo. Questa è una delle soluzioni più vantaggiose anche dal punto di vista economico.

Se si tratta, invece, di coppie non sposate:

  • Coppie che hanno contratto un’unione civile, per le quali non sorge alcun problema, in quanto possono decidere liberamente tra comunione e separazione dei beni e quindi chiarire i propri diritti fin da subito;
  • Coppie non sposate e non unite civilmente, ossia coppie conviventi di fatto: anche in questo caso in due conviventi, se vogliono, possono regolare la questione patrimoniale (ossia la scelta tra comunione o separazione dei beni) tramite un contratto di convivenza, da stipulare tramite atto pubblico, quindi con il notaio oppure tramite atto privato, quindi con un avvocato (artt. 50 e 51 L. n. 76/2016). Per regolare il rapporto patrimoniale della convivenza quindi, devi recarti da un notaio oppure da un avvocato, perché altrimenti è come se non foste conviventi sotto il profilo patrimoniale. I diritti non sono automatici ma dovete stabilirli tramite contratto dinanzi a un professionista.

Hai una serie di dubbi ai quali non trovi risposte riguardanti i mutui cointestati? Contattaci Gruppo Soraci e libera la mente da ogni perplessità!

Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti al mio canale Youtube per trovare tanti video informativi sul mondo del mattone! Ti aspettiamo anche su Facebook ed Instagram!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *